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Progetto
operativo
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Il
censimento ISTAT del 2001 ci informa che la popolazione del Comune di
Iglesias presenta una consistenza pari a 28.129 unità. La densità
demografica, uno degli aspetti più indicativi dello sviluppo di un'area,
presenta a livello comunale un valore nettamente superiore a quello
provinciale e regionale. Osservando l'andamento demografico tra il 1991 ed
il 2001 si nota una contrazione della popolazione che in termini percentuali
è pari al 3,5% per il Comune di Iglesias, 1,8% per la provincia di Cagliari
e al 3% per la Regione. Ciò rappresenta una novità nel senso che, per la
prima volta dal 1861, anno del primo censimento, si registra una contrazione
della popolazione della provincia di Cagliari. Tale fenomeno si era già
presentato, con riferimento all’ambito nazionale. Nel 1991 il censimento
aveva fatto registrare una contrazione della popolazione di una percentuale
pari allo 0,26%; mentre nel 2001, il fenomeno della contrazione della
popolazione rallenta presentando un variazione percentuale pari allo 0,19%.
Oltre al fenomeno del calo delle nascite, il territorio della provincia di
Cagliari, è stato attraversato da un consistente movimento migratorio, che
ha spinto una discreta parte della popolazione dai comuni interni verso
l’area di cinta del comune di Cagliari.
L'analisi
del movimento demografico consente l'individuazione degli aspetti che
influiscono sulla variazione della popolazione di un determinato territorio.
Alla luce del fatto che l'Italia è tra i paesi a livello europeo con i più
bassi livelli di natalità, il tasso di natalità elaborato per il comune di
Iglesias, con dei valori che decrescono dal 10 al 7 per mille nell'ultimo
decennio, è da considerare relativamente positivo. Negli ultimi quattro
anni il tasso naturale presenta valori negativi che oscillano intorno allo
zero anche se dal 1995 assume esclusivamente valori negativi tra
zero e meno due.
I
movimenti della popolazione hanno registrato sia dei flussi migratori dalla
Sardegna verso altri territori, sia flussi all’interno della stessa
regione con movimenti di popolazione proveniente dalle zone interne
dell’isola verso i principali poli urbani (Cagliari, Sassari). Tuttavia,
da una recente analisi (Piano Urbanistico della provincia di Cagliari),
basata sui movimenti migratori registrati a livello comunale, è emerso che
chi si cancella da comuni del Sulcis-Iglesiente si trasferisce o presso
comuni della stessa area o presso il capoluogo di provincia.
Le
prospettive di sviluppo naturale della popolazione sono influenzate in modo
consistente dalla composizione per fasce d’età della popolazione.
L'indice di vecchiaia riferito ai tre ambiti territoriali, comunale,
provinciale e regionale dell'ultimo ventennio denota una tendenza generale
verso il progressivo invecchiamento della popolazione con una tendenza che
è leggermente superiore per il comune di Iglesias.
I
dati consuntivi fino al 2001 confermano una costante riduzione del numero
medio dei componenti delle famiglie. Questo fenomeno, nonostante sia
accompagnato dalla contestuale riduzione della popolazione, determina un
incremento notevole del numero delle famiglie censite. Nel 1951 a fronte di
una consistenza della popolazione pari a 26.146 unità, si contavano appena
4.885 famiglie. Nel 2001, si registra una crescita della popolazione
rispetto al 1951 di appena l’11% circa mentre il numero delle famiglie,
nello stesso periodo, cresce del 108%.
I
dati disponibili riguardanti il livello del reddito pro-capite della
popolazione del comune di Iglesias sono di difficile interpretazione,
tuttavia è possibile tentarne una stima grazie all’elaborazione di alcuni
dati dell’Istituto Tagliacarne e dell’Osservatorio industriale. Nella
graduatoria stilata dall’istituto Tagliacarne nella pubblicazione “I
dati del reddito provinciale: il bilancio dell’ultimo decennio”
(dati riferiti al 1999), la provincia di Cagliari si posiziona al 78° posto
con un reddito medio pro capite pari a circa € 12.500. Lo stesso istituto
rende disponibili alcuni dati
economici delle province italiane con dati aggiornati al 1996. La provincia
di Cagliari presenta un reddito disponibile pro capite di poco inferiore a
€ 11.000 e si colloca in 80-esima posizione con un ritardo dal valore
medio nazionale del 30%. La composizione dei consumi evidenzia, rispetto al
dato italiano, una maggiore incidenza della parte alimentare che rappresenta
il 18,6% del totale speso, a fronte del 15,9% nazionale. Oltre ai dati
appena esposti, che indicano un discreto divario rispetto ai dati medi
nazionali, l’Istituto fornisce ulteriori dati ed esprime alcune
considerazioni che fanno intendere che la popolazione della provincia di
Cagliari conduce un tenore di vita ben più elevato rispetto a quello che
dovrebbe essere in funzione del reddito disponibile. Più precisamente,
secondo i dati dell’Istituto, quella di Cagliari è una delle province del
Mezzogiorno con il tenore di vita più elevato; ciò viene confermato dalla
presenza dell'area nelle prime posizioni delle graduatorie ristrette alle
province meridionali che si basano sugli indicatori legati all'utilizzo
dell'automobile. Senza scendere in particolari si può dire che Cagliari è
sempre la quarta o al massimo la quinta provincia del Sud per consumo di
benzina per persona e per automobile, numero di autovetture immatricolate
rispetto alla popolazione e percentuale di benzina senza piombo sul totale
del venduto, sinonimo della presenza di un parco veicolare mediamente
piuttosto giovane. Interessante notare anche come Cagliari sia sesta in
Italia e seconda subito dietro Sassari nel Sud per consumo pro capite di
energia elettrica a fini domestici”.
In
un una recente analisi dell’Associazione Industriali della Provincia di
Cagliari svolta in collaborazione con l’Osservatorio Industriale“Il
futuro dell’industria in Sardegna - Il Sulcis–Iglesiente”, la
popolazione dei Comuni appartenenti a tale area presenta un reddito medio
pro capite pari a € 9.500 circa. Nell’analisi si evidenzia che ponendo
pari a 100 il reddito disponibile della Sardegna, quello della Provincia di
Cagliari è pari a 100,8 e quello dell’area del Sulcis-Iglesiente è pari
a 86,7. All’interno di tale area, costituita da 26 Comuni, il reddito
medio pro capite stimato per singolo comune è però parecchio differente.
Si passa infatti da redditi pro capite piuttosto bassi dei comuni di
Masainas, Perdaxius e Musei con valori che oscillano intorno a 60, a redditi
pro capite dei Comuni di Iglesias, Portoscuso e Carbonia in linea con quelli
registrati a livello regionale e provinciale. Da quanto sopra esposto è
possibile concludere che il reddito disponibile della popolazione del comune
di Iglesias non presenta particolari criticità ai fini della valutazione
prospettica dell’investimento oggetto della presente analisi.
LA
LEGGE REGIONALE N° 29 DEL 13/10/1998
L’approvazione
della Legge Regionale 13 ottobre 1998 n. 29 finalizzata alla “Tutela e
valorizzazione dei centri storici della Sardegna” introduce nel quadro
legislativo regionale uno specifico strumento di programmazione
“complessa” diretto alla salvaguardia, recupero e riqualificazione dei
centri storici.
La
nuova legge individua nei Programmi integrati dei centri storici gli
strumenti privilegiati di intervento sul tessuto urbanistico ed edilizio da
risanare, tutelare e valorizzare mediante progetti unitari da parte del
Comune.
Questi
nuovi strumenti si presentano come un insieme coordinato e sistematico di
interventi, organizzato sulla base di una proposta unitaria, e prevedono la
partecipazione di più operatori pubblici e privati ed al concorso delle
relative risorse finanziarie.
Il
ricorso a questi nuovi strumenti di intervento consente di candidarsi alla
ripartizione delle risorse regionali finalizzate al finanziamento degli
interventi e delle opere di ammodernamento e riqualificazione delle
infrastrutture pubbliche e delle urbanizzazioni primarie del centro storico.
È inoltre possibile il finanziamento, mediante l’assegnazione di un
contributo variabile fra il 20% ed il 60 %, degli interventi privati di
recupero primario dell’edilizia storico tradizionale ricompresa
all’interno del centro storico.
L’Amministrazione
Comunale di Iglesias ha pienamente colto il dato che le opportunità offerte
dall’introduzione nel quadro normativo di nuove modalità di ripartizione
delle risorse finanziarie, finalizzate al recupero, alla salvaguardia ed
alla valorizzazione dell’identità storica, costituiscono una importante
occasione per l’avvio di politiche più efficaci di tutela.
LO
STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE
Il
Comune di Iglesias sin dalla approvazione del proprio Programma di
Fabbricazione (attualmente PUC), aveva individuato e perimetrato la zona
“A”- centro storico. Al fine di rendere più concreta e incisiva
l’azione di salvaguardia e tutela del patrimonio storico tradizionale del
centro storico, l’Amministrazione promovette ed approvò il piano
particolareggiato per il Centro Storico, con delibera del Consiglio Comunale
del 25/02/1981 e n°71 del 23/03/1982, con le modificazioni e integrazioni
di cui al Decreto dell’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica
n°1080/U del 20/07/1982 (pubblicato sul B.U.R.A.S. n°32 del 6/08/1982).
Esso
ha posto le basi essenziali per salvaguardare gli aspetti architettonico,
nei suoi caratteri fisico - morfologici, funzionale, nelle sue destinazioni
d’uso, sociale, nella conservazione dei ceti sociali primari, ma ha reso
evidente la necessità di procedere con maggiore efficacia al recupero del
Centro Storico.
In
seguito, si è predisposta una variante sostanziale e di ulteriore dettaglio
al Piano Particolareggiato del Centro Storico che è stata pubblicata sul
B.U.R.A.S. n°5 del 17/02/1994, previa adozione con Deliberazione del
Consiglio Comunale n°102 del 28/04/1989 e approvazione in via definitiva
con Deliberazione del Consiglio Comunale n°89 del 6/03/1990, con le
modificazioni e integrazioni di cui alla Deliberazione del Consiglio
Comunale n°52 del 29/06/1992 e alla Deliberazione del Commissario
Straordinario n°1478 del 10/11/1993.
Essa
ha individuato gli edifici che necessitano di un particolare intervento
risolutivo di adeguamento alle attuali esigenze residenziali e di
definizione della visione prospettica in un insieme più ampio e non limitato
al solo edificio, riequilibrando i rapporti tra i pieni e i vuoti e
salvaguardando i dettagli architettonici.
Gli
obiettivi del Piano (che il Programma Integrato fa propri) possono essere
così sintetizzati:
-
recupero
e salvaguardia del patrimonio storico - tradizionale;
-
miglioramento
della qualità abitativa attraverso puntuali interventi correttivi e
integrativi delle principali disfunzioni riscontrate nel processo di
trasformazione recente;
-
recupero
dell’identità storica del centro, partendo dalla convinzione che nessuna
comunità può rinunciare alla propria dimensione storico - tradizionale,
tanto meno nel suo spazio di vita quale è il paese nelle sue strutture
antiche.
Gli
obiettivi primari di salvaguardia, tutela e valorizzazione dell’identità
storico- tradizionale potranno essere perseguiti applicando lo strumento
attuativo vigente, ma soprattutto promuovendo tutte quelle azioni tese ad
approfondire e divulgare le conoscenze sul patrimonio tecnico-edilizio
tradizionale (Laboratorio per il recupero del centro storico, incentivazione
delle costruzioni con materiali storico tradizionali ecc..) e promuovendo
inoltre la messa a punto di progetti e proposte unitarie che consentano di
concorrere alla ripartizione delle risorse regionali.
OBIETTIVI
E CONTENUTI DEL PROGRAMMA INTEGRATO
Il
presente Programma si propone la riqualificazione di una porzione
significativa del centro storico di Iglesias (poco più di un terzo)
mediante un insieme coordinato di interventi, di iniziativa pubblica e
privata, diretti al recupero ed al restauro:
-
di
edifici privati appartenenti al patrimonio storico e tradizionale del centro
stesso, tutti inclusi nel suo perimetro (Zona A) e tutti facenti parte del
Piano Particolareggiato vigente,
-
di
insieme di percorsi interni, costituenti integrazione organica di precedenti
interventi dell’Amministrazione e suscettibili di formare un contesto
urbano integrato riqualificato nei sottoservizi, nell’illuminazione
pubblica e nelle superfici stradali;
-
di
edifici pubblici, in quanto completamento di programmi edilizi ed
interventi già avviati.
Il
Programma si inquadra dunque in un complesso di azioni perseguite
dall’Amministrazione comunale, tese alla riqualificazione del centro e che
hanno già interessato l’insieme del nucleo storico e dei suoi monumenti.
In questa fase l’Amministrazione intende completare il programma avviato
negli anni precedenti realizzandone i punti qualificanti, tra cui appunto
quelli assunti a base del progetto di intervento pubblico sono i
fondamentali. Essi consentono la valorizzazione integrata del sistema
complessivo del centro storico, la cui ricchezza fondamentale consiste nel
rapporto tra gli spazi pubblici fatti di strade, slarghi e vicoli, di
importanti monumenti religiosi e civili ed il tessuto compatto della
residenza, nel rapporto fra lo spazio urbano e costruito, nel rapporto fra
la cinta muraria e le aree naturali nelle quali si inseriscono, negli
allineamenti e quinte edilizie formate dalle facciate della edilizia minore
dei lotti gotici medioevali e da quella aulica dei palazzotti ottocenteschi.
IL
RECUPERO PRIVATO
Le
unità private interessate direttamente sono 62, rigorosamente selezionate
tra molteplici richieste in quanto dotate di tutti i requisiti che
consentono di classificarle come facenti parte a pieno titolo della memoria
storica di Iglesias. Si tratta di case della dimensione media di circa
909,74 mc (circa 56.404 mc complessivi per le 62 unità), con punte sino ad
oltre 4000 mc. (scheda n.295). L’attività di promozione del Programma da
parte dell’Amministrazione ha avuto la capacità di mobilitare
l’interesse della proprietà di tali case che apparivano in dismissione ed
a forte rischio di degrado. I principali complessi sono riconducibili alla
tipologia tipologia a schiera, con alcune varianti a “palazzetto” dotate
di significativo decoro urbano.
Il
programma integrato mostra una eccezionale capacità di incidere sul
problema abitativo e del degrado del centro storico di IGLESIAS in quanto
l’intervento privato è in significativamente concentrato sul recupero di
alloggi vuoti e abbandonati, per lo più in forte e fortissimo degrado.
Precisamente,
su 62 unità da recuperare, ben 22 sono alloggi vuoti, e non a caso in zessi
è concentrato il degrado classificato “alto”, coincidente con alloggi
che non possiedono requisiti di abitabilità.
Lo
stato complessivo degli immobili quindi è fortemente diversificato, a
seconda che si tratti di case ancora in uso, nelle quali sono state comunque
effettuate manutenzioni di una certa continuità, oppure di edifici da tempo
non più in uso, nel qual caso il degrado è spesso estremo, come sopra
detto.
Le
tipologie di intervento previste consistono diffusamente nel restauro delle
facciate e (assai meno) delle coperture che hanno subito il degrado legato
all’obsolescenza dei materiali ed all’interruzione delle pratiche
manutentive. Minor rilievo hanno nel contesto delle operazioni di recupero
previste le scale e gli impianti.
Non
si riscontrano stati di lesioni diffuse da cedimenti del piano fondale; la
risalita capillare di umidità appare circoscritta a singoli episodi e non
diffusa per risalita generalizzata della falda. Si può quindi in linea
generale attestare che sussistono tutte le condizioni per un effettivo
recupero che dispieghi tutta la sua efficacia a seguito degli interventi
proposti.
Globalmente,
i progetti di recupero privato comportano una spesa stimata di €
987.850,12 dei quali € 402.333,94 a carico dei privati e € 585.516,18
richiesti a contributo a carico dei fondi della L.R. 29/98.
IL
RECUPERO PUBBLICO
L’intervento
da parte della mano pubblica è organizzato in modo tale da riconnettere
l’insieme delle attività che il Comune ha messo in essere o programmato
negli ultimi anni in materia di recupero del centro storico.
Nella
realizzazione dei diversi programmi che interessano il centro storico si può
fare riferimento ai differenti paesaggi che lo compongono: Il nucleo
originario dell’abitato di Iglesias é situato su un piano inclinato,
delimitato dal colle di Salvaterra sul lato Nord - Nord Est, dal colle di
Buoncammino sul lato Ovest e dalla piccola altura su cui sorge la chiesa di
N. S. delle Grazie; esso e sostanzialmente diviso in due regioni, una alta
posta alle falde dei colli ed una bassa che si sviluppa sotto di essi.
La
prima, detta “Sa Costera”, è caratterizzata da un tessuto viario che
segue l’andamento delle curve di livello con strade prevalentemente
irregolari e tortuose.
La
seconda presenta un andamento più disteso ed isolati più consistenti,
oltre ad una maggiore regolarità e articolazione delle strade. La seconda
regione essendo più ricca di monumenti e di valori urbani è stata
interessata dai primi Programmi di Intervento. In una fase successiva,
ancora in corso, il maggiore interesse si è incentrato sul recupero delle
vecchie mura e degli spazi circostanti.
Il
programma attuale è mirato sugli spazi e sui percorsi di connessione fra
gli episodi circoscritti della prima fase (Cinema Elettra, Piazza
Municipio), la cinta muraria, le sue porte ed i monumenti con cui si
integra:
Gli
interventi di riqualificazione previsti riguardano tutto il sistema delle
pavimentazioni stradali, che verranno organicamente rifatte in pietra
secondo modalità tradizionali che comprendono:
-
la
ricostituzione della sezione stradale a cunetta centrale, con canaletta
drenante in tozzetti o ciottoli;
-
la
messa in opera di due guide parallele formate da lastroni in massello a
spessore poggiati su letto di sabbia con deboli percentuali di legante.
È
inoltre prevista la dotazione di un cavidotto per gli impianti e le reti
tecnologiche e sottoservizi.
Il
tutto si sviluppa per una superficie complessiva di mq. 90.613, distinti in
tre itinerari:
Infine
fanno parte del programma i lavori di:
-
completamento
del restauro del Palazzo Civico, il cui primo lotto si realizza con il
Programma degli interventi di Riqualificazione urbana del 2002;
-
restauro
della chiesa della Purissima e della Cattedrale Santa Chiara;
-
restauro
del convento San Francesco.
I
PRINCIPALI PARAMETRI DELL’INTERVENTO:
-
SUPERFICIE
COMPLESSIVA INTERESSATA:
90.613 mq sui 209.245 mq totali del centro storico
– Zona A
-
VOLUMI
PRIVATI INCLUSI NEL PROGRAMMA:
56.404 mc su un totale di 384.297 mc residenziali
dell’area – programma
-
VOLUMI
PUBBLICI INCLUSI NEL PROGRAMMA:
6.000 mc
-
VOLUMI
TOTALI INCLUSI NEL PROGRAMMA:
62.404 mc su un totale di 453.701 mc totali
dell’area – programma
CONSISTENZA, DESTINAZIONE, PROPRIETÀ E STATO DEGLI IMMOBILI
Il
presente Programma Integrato interessa, come già esposto nella Relazione
Illustrativa, 62 immobili di proprietà privata destinati a permanere tali,
per i quali sono previsti interventi in forma di Recupero Primario. Si
tratta di case della dimensione media di circa 900 mc (circa 56.404 mc
complessivi per le 62 unità), con punte superiori ai 4000 mc. L’attività
di promozione del Programma da parte dell’amministrazione ha avuto la
capacità di mobilitare l’interesse della proprietà di tali case che
apparivano in dismissione ed a forte rischio di degrado. I principali
complessi sono riconducibili alla tipologia a schiera, con alcune varianti a
“palazzetto” dotate di significativo decoro urbano.
Nel
particolare, le 62 unità immobiliari coinvolte dal Programma Integrato sono
così caratterizzate:
-
22
unità sono disabitate, di cui 20 destinate ad uso residenziale ma
caratterizzate da un alto stato di degrado (32,25% del totale del R.P.);
-
2
unità sono adibite ad uso esclusivamente commerciale ed 1 unità è invece
destinata ad altri usi (confraternita religiosa);
-
in
6 unità la destinazione commerciale convive con quella residenziale,
usualmente con la presenza al piano terra di piccole botteghe di generi
alimentari od attività commerciali dalla significativa valenza sociale per
il contesto in cui si trovano;
-
in
26 unità il tasso di degrado è segnalato come medio (41,93% del totale del
R.P.), mentre il degrado è basso nelle rimanenti 16 unità (25,82% del
totale del R.P.);
-
il
numero totale dei vani coinvolti nel Programma Integrato è pari a 403, con
una media di 6,5 vani per unità immobiliare.
Il
Programma Integrato mostra una notevolissima capacità di incidere sul
problema abitativo e del degrado del centro storico di Iglesias in quanto
l’intervento privato è in significativamente concentrato sul recupero di
alloggi vuoti e abbandonati, per lo più in forte e fortissimo degrado.
Precisamente,
su 62 unità da recuperare, ben 22 sono alloggi vuoti, e non a caso in essi
è concentrato il degrado classificato “alto”, coincidente con alloggi
che non possiedono requisiti di abitabilità.
Lo
stato complessivo degli immobili quindi è fortemente diversificato, a
seconda che si tratti di case ancora in uso, nelle quali sono state comunque
effettuate manutenzioni di una certa continuità, oppure di edifici da tempo
non più in uso, nel qual caso il degrado è spesso estremo, come sopra
detto.
Le
tipologie di intervento previste consistono diffusamente nel restauro delle
facciate e delle coperture che hanno subito il degrado legato
all’obsolescenza dei materiali ed all’interruzione delle pratiche
manutentive. Minor rilievo hanno nel contesto delle operazioni di recupero
previste le scale e gli impianti.
Non
si riscontrano stati di lesioni diffuse da cedimenti del piano fondale; la
risalita capillare di umidità appare circoscritta a singoli episodi e non
diffusa per risalita generalizzata della falda. Si può quindi in linea
generale attestare che sussistono tutte le condizioni per un effettivo
recupero che dispieghi tutta la sua efficacia a seguito degli interventi
proposti.
Le
dimensioni e lo stato di consistenza degli immobili in oggetto sono
analiticamente riportati nell’allegato G “Elenchi catastali degli
immobili oggetto del Programma”, che con le schede sintetiche relative
definisce univocamente la qualità edilizia dell’intero intervento.
L’UTENZA
ED I NUCLEI FAMILIARI
L’insieme
delle unità abitative interessate al Programma consente, pur nella
limitatezza delle quantità, di perseguire alcuni obiettivi rilevanti, su
tutti il recupero a fini di residenza primaria del patrimonio abitativo
inutilizzato.
Infatti,
22 unità su 62 risultano allo stato non occupate; con il Programma
Integrato, queste unità, peraltro di dimensione non piccola, andranno a
soddisfare ulteriori fabbisogni residenziali, che saranno così sottratti a
forme di nuova occupazione di territorio in aree di espansione esterne. Si
consideri che nelle restanti unità sono attualmente alloggiate 37 famiglie,
per un totale di 181 persone, con una media di 4,9 abitanti per unità.
Secondo
i dati dell’ultimo censimento (2001), nel centro storico di Iglesias sono
residenti 2.947 persone (pari al 10,47% della popolazione residente
nell’intero comune, ovvero 28.129), di cui 1.356 maschi e 1.591 femmine.
Restringendo il campo d’analisi all’intero Programma Integrato, si è
verificato che la popolazione residente nelle vie coinvolte è pari a 1.751
persone (di cui il 54% di sesso femminile), vale a dire il 59,41%
dell’intera popolazione residente nell’intero centro storico. Tale
popolazione occupa 700 unità abitative su 894 disponibili nell’intera
area del Programma con una media di 2,5 persone residenti in ciascuna casa.
È evidente la disparità tra la media dei residenti per ciascuna casa nella
zona interessata dal P.I. (2,5) e quella relativa alle 62 case in analisi
per il Recupero Primario (4,9).
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