incubatore
di imprese artigiane
specializzate
nell’artigianato
artistico
e tradizionale
Relazione
illustrativa
PREMESSA
Il
Comune di Iglesias prevede di attivarsi per promuovere nuove iniziative
economiche, che abbiano lo scopo principale di creare occupazione e un
legarne di dipendenza con il territorio tale che l'occupazione sia stabile e
duratura.
Il
presente progetto verrà realizzato ad opera del Comune di Iglesias e sarà
finalizzato alla realizzazione di un incubatore di imprese artigiane
specializzate nell’artigianato artistico e tradizionale, che intendano
avviare un’attività d’impresa e per le attività d’impresa radicate
nel territorio.
Il
presente studio tecnico-economico fa parte integrante e sostanziale della
richiesta avanzata dal Comune per ottenere un finanziamento ai sensi
dell’art. 18 Comma 2, lettera a ex L.R. 33/88.
INDIVIDUAZIONE
STORICO-AMBIENTALE DELL’INTERVENTO
Il
progetto prevede la realizzazione di un incubatore di laboratori
artigiani di tipo artistico e tradizionale volto al recupero ed alla
salvaguardia delle tradizioni locali, l’incentivazione ed il sostegno di
nuova occupazione stabile, lo sviluppo di attività produttive.
La
realizzazione dell’incubatore di laboratori artigiani implica un
intervento di ristrutturazione e di ammodernamento del complesso immobiliare
noto come Villa Boldetti, composto da una palazzina sviluppata su due
livelli, da un vasto terreno circostante e da alcuni fabbricati in esso
sparsi.
L’area
è delimitata dalla via Cattaneo e dalla via Trexenta e si estende per
complessivi mq. 14.000 circa di cui circa 500 mq. di coperto.
L’intero complesso è meritevole di recupero e di valorizzazione in quanto
è situato in una posizione centrale della città, ma soprattutto
rappresenta la struttura logistica migliore per l’ubicazione
dell’iniziativa in oggetto: il centro giovanile per attività
culturali e ricreative troverà ubicazione nel piano terra del Palazzo
Boldetti, in uno spazio complessivo di circa 160 mq.
Dal
punto di vista storico ed ambientale, l’immobile è situato in un ambito
fortemente caratterizzato dalla diffusa presenza di edifici del primo
Novecento, dal rilevante interesse architettonico e dal valore notevolmente
simbolico, trattandosi di costruzioni legate alle varie società minerarie
operanti in città. L’attuale via Roberto Cattaneo, ossia la strada che da
Iglesias conduce verso la costa occidentale ed il bacino minerario di
Monteponi e Gonnesa, costituì difatti a cavallo tra Ottocento e Novecento
una delle principali direttrici di sviluppo urbanistico della città.
La
strada si era sviluppata come una evoluzione naturale della via per le
miniere ed aveva il proprio punto d’origine nella medievale Porta Nuova.
Lungo tale via, di pari passo al progresso dell’industria estrattiva,
andarono ben presto insediandosi le principali società minerarie,
costeggiando di palazzine liberty e giardini coloniali ricchi di palme il
lungo rettilineo.
Un’ampia
area estesa sino all’odierna via Deledda era invece proprietà dei
Boldetti, una delle famiglie più facoltose ed in vista della città di
Iglesias, la cui fortuna fu dovuta essenzialmente ai proficui commerci di
legname indotti dallo sviluppo dell’industria mineraria.
Negli
anni trenta del XX secolo la fortuna dei Boldetti era ormai in declino e
buona parte delle loro proprietà erano state assorbite dalle varie società
minerarie. Sfuggiva a questo destino la grande villa già residenza di
Giuseppe Boldetti e celebrata, sia per la qualità degli arredi che per le
finiture, come una delle residenze più lussuose dell’intero circondario.
Nel
1938, l’Ente Principe di Piemonte – sorto nel gennaio 1930 come ente
assistenziale ai minatori iglesienti – acquistò l’edificio
dall’Istituto di Credito Agrario per la Sardegna per la somma di Lire
200.000, da pagarsi in rate annuali da Lire 25.000 con scadenza al novembre
di ogni anno. La struttura venne destinata a casa di riposo per minatori
pensionati con sale per la lettura, per il gioco e per l’ascolto della
radio. Inoltre, l’annesso parco di 14.000 mq venne suddiviso in
appezzamenti di 100 mq da assegnare a ciascun pensionato.
La
Legge Regionale n. 10 del 1987 soppresse tutti gli enti comunali di
assistenza, e tra questi l’Ente Comunale di Assitenza (Ente Principe di
Piemonte) di Iglesias, disponendo il passaggio di tutto il patrimonio alle
amministrazioni comunali di pertinenza. La struttura, già destinata
dall’Amministrazione Comunale ad ospitare nel tempo vari uffici tra cui
pure il comando della Polizia Municipale di Iglesias, venne da allora
sostanzialmente abbandonata a causa delle precarie condizioni di
manutenzione, per venire così occupata abusivamente: attualmente parte del
piano terra è destinato a deposito comunale, mentre il primo piano è
occupato abusivamente da alcuni senzatetto.
Da
documenti d’epoca dell’Ente Principe di Piemonte, si rileva come nel
1938 nella “villa Boldetti” si contassero diciotto vani, servizi
esclusi. Si deve ai lavori di adeguamento a casa di riposo la realizzazione
di nuovi vani e del prospetto interno, verso il giardino. L’edificio,
ampiamente rimaneggiato, conserva tuttoggi lo scalone in marmo di accesso al
primo piano e buona parte degli originari infissi a scorrimento, nonché
inferriate e ringhiere a decoro del prospetto che si apre sulla via Cattaneo.
È andata purtroppo perduta la veranda coperta e chiusa con vetri, un tempo
elemento di transizione tra la villa ed il giardino retrostante.
I
lavori di ristrutturazione in oggetto, oltre ad adattare alla nuova
destinazione l’immobile, ambiscono a ripristinare l’originario schema
strutturale, eliminando le superfetazioni che ne hanno corrotto il primo
impianto. In particolare, ci si riferisce alle strutture prospicenti il
giardino, realizzate sotto la gestione dell’Ente Principe di Piemonte, ed
il cui grave stato di degrado ne suggerisce la rimozione.
DESCRIZIONE
DEI SERVIZI
Il
servizio che verrà offerto nel suo complesso ha un carattere esclusivo
nell’area di riferimento.
L’organizzazione
aziendale è orientata a utilizzare le strutture a tempo pieno.
Gli
aspetti positivi che giocano a favore della struttura sono: la particolare
localizzazione centrale nella città di Iglesias, e la
possibilità
di erogare servizi alle aziende locali
ed alle potenziali
imprese del territorio circostante.
Fornitura
di servizi di office
residence
L’incubatore
assicura ai propri clienti, verso corrispettivo in denaro, con
1’organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, la
disponibilità a tempo di laboratori in uso esclusivo variamente arredati
(siti nello stesso immobile in cui la società ha sede legale), con servizi
di segreteria centralizzata collegati ed una serie di servizi ulteriori, fra
i quali: domiciliazione società, recapito postale, telefonico e telefax;
servizio di dattilografia e videoscrittura; servizio di fotocopie;
assistenza di segreteria; assistenza di segreteria multilingue; traduzioni
scritte e traduzioni simultanee; organizzazione di riunioni, convegni e
conferenze stampa, assistenza per la partecipazione a mostre e fiere di
settore; richiesta e ritiro di certificati presso la Camera di Commercio,
l’U.T.E., la Conservatoria R.R.I.I. ed il palazzo di Giustizia di
Cagliari; prenotazioni ferroviarie, aeree, navali ed alberghiere e ritiro
dei relativi biglietti.
A
tale scopo, la società che gestirà l’incubatore produrrà un costante
sforzo pubblicitario ed utilizzerà tutti i canali possibili affinché venga
resa nota a tutti i potenziali clienti l’esistenza di tale struttura, e la
qualità dei servizi offerti. La particolarità della struttura che sarà
attivata consentirà di offrire una serie di servizi complementari sia nella
fase di avvio dell’impresa, sia nella fase di stabilizzazione produttiva.
Con
l’attivazione dell’incubatore è prevista la fornitura dei seguenti
servizi, che verranno erogati sia alle imprese insediate sia ad altre
imprese localizzate nel territorio di Iglesias:
-
attività
office residence
-
erogazione
servizi reali:
-
assistenza
fase avvio azienda;
-
assistenza fase di stabilizzazione produttiva;
-
assistenza fase di commercializzazione.
Più
in particolare tali attività comprenderanno:
-
fase di avvio
-
diagnosi strategica e segmentazione prodotto/mercato
-
studio di fattibilità tecnico-economica
-
consulenza finanziaria
-
consulenza societaria
-
fase
di stabilizzazione produttiva
-
consulenza organizzativa
-
consulenza
gestionale
-
Fase di commercializzazione
-
imballaggio
e confezione di prodotti;
-
Gestione e promozione attraverso campagne pubblicitarie,
partecipazione a gare, politica di marchio;
-
Franchising.
L’incubatore
rappresenterà una struttura finalizzata a fornire una serie di servizi
reali in modo tale da conferire più flessibilità al mercato del lavoro,
promovendo la qualificazione delle risorse umane, il recupero e la
valorizzazione di determinate “arti” che rappresentano una parte
importante del patrimonio storico-culturale della Città di Iglesias.
L’iniziativa
in oggetto, attraverso il recupero di un immobile di proprietà del comune,
potrà svolgere una funzione rilevante per il progresso economico di
un’area finora lasciata ai margini dello sviluppo, per la quale esiste il
rischio di una effettiva emarginazione economica e sociale per i ritardi
temporali accumulati.
L’incubatore
avrà i seguenti obiettivi:
-
lo sviluppo di un organismo di assistenza e consulenza ai diversi
aspetti dell’attività aziendale, con particolare riferimento allo
sviluppo di attività economiche di tipo artigianale artistico e
tradizionale;
-
la
creazione di uno sportello di informazione e promozione per l’utilizzo
degli strumenti disponibili nell’ambito della realizzazione di nuove
iniziative;
-
assumere un ruolo di traino per lo sviluppo imprenditoriale e,
quindi, economico e sociale dell’area.
Si
propone di diffondere cultura d’impresa laddove tuttora inesistente,
fornendo supporti idonei a nuovi investimenti.
La
creazione di cultura d’impresa è lo scopo prioritario della sua
esistenza; creare i presupposti culturali per incentivare la nascita della
figura imprenditoriale e nello stesso tempo, riqualificare quelle esistenti
per affrontare meglio le logiche di mercato diventate sempre più numerose e
complesse.
La
prima azione è riferita direttamente all’attività d’impresa:
-
gestione struttura;
-
erogazione
di servizi di office residence.
La
seconda azione è rivolta verso il territorio circostante, ponendosi come:
-
catalizzatore
esigenze comuni alle unità operative ivi allocate;
-
azioni di marketing territoriale e dei prodotti.
La
terza azione è rivolta verso l’insieme delle imprese con azioni di
consulenza ed assistenza attraverso l’erogazione di servizi reali:
-
per
nuove proposte imprenditoriali (appoggio e supporto dalla fase di avvio a
quella della commercializzazione del prodotto o servizio);
-
per
nuovi insediamenti produttivi o di servizi (dall’analisi del
territorio/logistico all’analisi economico-finanziaria dell’ intera
azienda);
-
durante
le diverse fasi della vita aziendale (nel settore economico, finanziario,
della commercializzazione, organizzativo);
-
promozione
strategie di marketing valorizzando l’intero territorio e le singole
componenti dello stesso;
-
promozione
di innovazioni tecnologiche avviando azioni tese ad accrescere la
competitività delle produzioni.
Erogazione
Servizi Reali alle PMI
Fase
di avvio:
L’attività
principale è quella di garantire consulenza ed assistenza nella
predisposizione di un nuovo piano d’impresa e nelle diverse fasi di vita
aziendale.
Predisposizione
di un nuovo piano d’impresa comprendente:
-
Diagnosi
strategica e segmentazione prodotto/mercato:
-
studio
del mercato;
-
analisi
e previsioni relative sia alla domanda che all’offerta;
-
valutazione
delle quote di mercato dei principali concorrenti.
-
Studio di fattibilità tecnico-economica.
-
Consulenza
finanziaria finalizzata alla:
-
analisi e valutazione delle fonti finanziarie più adeguate ai
fabbisogni;
-
individuazione
delle forme di agevolazione finanziaria più convenienti tra quelle previste
dalle leggi comunitarie, nazionali e regionali.
-
Consulenza
societaria, con particolare riferimento allo studio ed alla progettazione
della struttura e della forma societaria (predisposizione di atti
costitutivi, patti parasociali).
Fase
di stabilizzazione produttiva
La
consulenza prestata nella fase di stabilizzazione produttiva è così
articolata:
-
consulenza organizzativa:
-
analisi
e definizione dell’assetto organizzativo e della struttura funzionale
-
organizzazione
amministrativa e contabile
-
prefattibilità tecnico-economica di nuovi investimenti finalizzati
all’ampliamento e/o alla diversificazione dell’attività produttiva
-
progettazione,
dimensionamento, organizzazione e realizzazione di sistemi informativi e
telematici aziendali
-
consulenza
gestionale:
-
piani pluriennali di previsione dello sviluppo aziendale
-
definizione di sistemi di controllo della gestione
-
promozione e gestione di centri comuni di elaborazione dei dati
-
analisi dei bilanci con evidenziazione dei punti di forza e delle
aree di criticità
-
riscontrabili
nella gestione dell’azienda
-
check-up aziendali
-
revisione e certificazione dei bilanci
-
consulenza e certificazione dei bilanci
-
consulenza direzionale a supporto delle funzioni manageriali ed
imprenditoriali
-
analisi e gestione delle problematiche finanziarie, quali ad esempio:
1.
individuazione
dei canali e mezzi più idonei per le diverse esigenze aziendali;
2.
individuazione
delle soluzioni più idonee rispetto alle problematiche relative al recupero
crediti;
3.
assistenza
alle esportazioni, in tutte le fasi necessarie per l’espletamento delle
operazioni di finanziamento;
4.
promozione
di organizzazioni commerciali comuni per l’acquisto di materie prime e
semilavorati e per la vendita dei prodotti;
5.
analisi della domanda di breve periodo e dei suoi riflessi sui piani
di produzione attraverso l'elaborazione di modelli econometrici;
6.
criteri
e metodi di gestione del magazzino;
7.
promozione
ed organizzazione di magazzino da gestire in forma associata;
8.
promozione
e realizzazione di servizi comuni ad alto contenuto innovativo tecnologico;
9.
tematiche di ingegneria della qualità;
10.
controllo
di qualità e certificazione dei prodotti;
11.
elaborazione di strategie aziendali in materia di innovazione
tecnologica;
12.
consulenza sulla strategia brevettuale e sui contratti di licenza;
13.
consulenza relativa al trasferimento di tecnologie ed alla loro
implementazione.
Fase
di commercializzazione
-
Imballaggio
e confezionamento prodotti;
-
Gestione
e promozione attraverso campagne pubblicitarie, partecipazione a gare,
politica di marchio:
-
partecipazione
a fiere e mercati, sia nazionali che esteri;
-
partecipazione
a congressi ed esposizioni nazionali ed internazionali sull’innovazione e
sulle nuove tecnologie;
-
strategie
di marketing e promozione prodotti;
-
pianificazione
prodotto;
-
sistemi di incentivazione del personale commerciale.
-
Franchising:
-
l'analisi di convenienza all’attivazione di operazioni di
franchising;
-
assistenza in merito agli aspetti contrattuali;
-
organizzazione del profilo della rete sotto gli aspetti logistici,
economici e tecnico-finanziari.
Servizi
di consulenza e di organizzazione:
(gestione,
sviluppo marketing,
distribuzione e logistica)
Problematiche
di ricerca e sviluppo:
-
progettazione
della struttura e dei meccanismi operativi di pianificazione strategica
-
sviluppo di piani d’affari
-
programmi
di diversificazione
Problematiche
della logistica e della distribuzione:
-
analisi e supporto dette decisioni sui canali distributivi
-
controllo dell’efficienza della rete di vendita
-
previsioni di vendita e progettazione di sistemi per la previsione
-
analisi e ri-progettazione del meccanismi operativi di vendita
Problematiche
del marketing e
della penetrazione commerciale
-
analisi di settore e di mercato
-
analisi delle modalità d’acquisto e consumo del prodotto o
servizio
-
analisi di valore per il cliente
-
identificazione e misurazione del segmenti di mercato
-
quantificazione e misurazione del segmenti del mercato
-
analisi struttura concorrenziale e posizionamento competitivo
-
analisi e ridefinizione portafoglio prodotti
-
analisi per lo sviluppo di nuovi prodotti e piani di lancio degli
stessi
-
progettazione delle combinazioni di spesa nella campagna
pubblicitaria
-
verifica
politiche di prezzo e progettazione modelli di sensività nelle scelte del
prezzo
-
progettazione di un sistema informativo di marketing
-
piani
di marketing e sistemi di pianificazione
-
analisi portafoglio clienti
-
progettazione sistemi di controllo ed incentivazione della rete di
vendita
Servizi
di consulenza tecnico-economica
Problematiche
economico-finanziarie
-
progetti
per l'incremento della produttività nel ciclo produttivo
-
progetti per la definizione del corretto assetto finanziario a breve
e medio termine
-
progettazione
ed organizzazione della funzione finanza
-
analisi della struttura e della dinamica finanziaria
-
elaborazione di piani finanziari
-
progettazione di sistemi di tesoreria
-
analisi delle scelte di investimento e finanziamento
-
supporto all’alta direzione per la formulazione di piani di affari
ed il reperimento di fonti finanziarie
-
progettazione
di sistemi per il controllo del circolante
-
analisi della consistenza patrimoniale e reddituale per la
valutazione dell'azienda o di affari
Problematiche
dell’Import-Export
-
progetti di ricerca su nuovi mercati
-
marketing degli acquisti in import
-
ricerca su reti di distribuzione estere
Problematiche
di gestione
-
verifiche
aziendali e controllo dell’efficienza direzionale
-
analisi
di coerenza dell'assetto organizzativo/assetto strategico
-
posizionamento
strategico ed analisi delta struttura concorrenziale dei gruppi
-
analisi delle combinazioni prodotti/mercati/tecnologie e definizione
dette aree strategiche di affari
PRESUPPOSTI
E MOTIVAZIONI
Analisi
della domanda
Ogni
anno in Italia vengono costituite quasi 300.000 nuove aziende. La maggior
parte di queste viene costituita sotto forma di ditta individuale, mentre
circa un terzo assume la forma di società di persone o di capitali. La
maggior parte delle imprese di nuova costituzione, tuttavia, fallisce prima
di aver raggiunto i cinque anni di vita. Ogni nuova impresa rappresenta una
battaglia a lungo termine e richiede ai suoi fondatori un impegno duro e
costante, comporta una serie lunghissima di rischi e di sfide alla
competenza e alle capacità dell’imprenditore.
E’
vero, la maggior pane delle nuove imprese fallisce nei primissimi anni di
vita. Tuttavia se si indaga un po’ più a fondo si scopre come la maggior
parte di questi fallimenti sia dovuta all’inadeguatezza del management,
alla mancanza di finanziamenti, al fatto che l’azienda non si sarebbe
nemmeno dovuta avviare, mancando completamente di un valido progetto
imprenditoriale.
Cosi
come per una partita di calcio, occorre allenarsi, imparare le tecniche,
studiare gli avversari e mettere a punto una strategia di attacco, in una
parola occorre prepararsi. Gli imprenditori italiani sembrano essere, a
questo riguardo, particolarmente restii. Oppure, vedendo le cose da un altro
punto di vista, in Italia le palestre che consentono agli aspiranti
imprenditori di allenarsi non sono davvero molte.
L’Italia
è uno dei paesi industrializzati che presenta il maggior numero di imprese
di piccole dimensioni. Questo testimonia uno spirito imprenditoriale motto
diffuso nel tessuto sociale.
Non
stupisce quindi il grande numero di iniziative di vario genere volte a
supportare gli imprenditori nell’avvio delle nuove imprese e che offrano
servizi e finanziamenti sia ai piccoli che agli aspiranti imprenditori.
I
corsi di imprenditorialità sono cosa piuttosto rara.
Lo
Stato, gli enti locali e alcuni consorzi costituiti sia da enti pubblici che
da organizzazioni private hanno dato vita a iniziative volte a sostenere lo
sviluppo di nuove imprese.
Nonostante
le difficoltà molte imprese italiane sono riuscite a superare gli ostacoli
descritti e a crescere fino a dimensioni soddisfacenti.
Rimanendo
in tema di finanziamenti, si ricordi come, tutto sommato, sia molto più
difficile trovare una buona idea che i fondi per finanziarla. L’esperienza
ha dimostrato come dove c’erano uomini e idee valide, lo scoglio dei
finanziamenti si potuto superare.
Gli
imprenditori con scarsa esperienza tendono a mettere il problema dei
finanziamenti sopra a ogni altra cosa, sottovalutando il fatto che saranno
le idee e le risorse umane che sapranno sviluppare, e non soltanto i mezzi
finanziari, a fare la differenza fra il successo e il fallimento del loro
pro getto.
Il
problema che spesso questo impegno nel raccogliere finanziamenti lascia poco
spazio allo sviluppo e all’affinamento di un progetto imprenditoriale che
consenta all’impresa di sopravvivere alla cessazione dei contributi
agevolati. Altri imprenditori, non potendo contare su condizioni di favore,
si sono impegnati nello sviluppare la propria idea, nell’escogitare ogni
possibile espediente per ridurre il fabbisogno finanziario, nel circondarsi
di persone valide, nel coinvolgere partner a livello industriale o a livello
finanziario, ottenendo, alla fine, un’impresa di successo.
Avviare
una nuova impresa o far crescere un’impresa già esistente può essere una
esperienza veramente entusiasmante. La decisione di diventare imprenditore
non quindi una decisione che possa essere presa alla leggera. É quindi
opportuno che, prima di lanciarsi in questa bella, ma “pericolosa”
avventura, si faccia un’analisi personale per quanto possibile seria e
oggettiva, cercando di capire se veramente si hanno le caratteristiche
personali per diventare imprenditori di successo.
Anche
se un’adeguata formazione scolastica può fare molto per risvegliare e
affinare spiriti imprenditoriali sopiti, è certo che la volontà di
diventare imprenditore affonda le sue radici nel carattere che le persone
sviluppano nel loro ambito familiare e comincia a manifestarsi sin dall'
infanzia.
Le
persone con spirito imprenditoriale presentano la spiccata tendenza a
scegliere attività che richiedono standard di eccellenza elevati. Se ne
hanno 1’opportunità questi individui tendono a porsi autonomamente
obiettivi piuttosto difficili che, per essere perseguiti, richiedono
1’impegno di tutte le loro capacità e un notevole senso di responsabilità.
Pianificare
un nuovo business significa svolgere molto lavoro sul campo, raccogliere il
maggior numero di dati possibile in merito agli investimenti e alle spese
che si dovranno sostenere. Il lavoro “a tavolino” rappresenta una parte
minima di questa attività e riguarda sopra tutto la traduzione in numeri
delle informazioni raccolte e la verifica economico-finanziaria del
progetto. In sostanza “pianificare un nuovo business” significa pensarci
prima in modo da poter mettere a punto le strategie, le tattiche e i piani
di emergenza che consentiranno all’azienda di superare i primi fatidici
cinque anni.
E’
possibile e sensato che il punto di partenza della ricerca di
un’opportunità di business sia rappresentato dalle esperienze lavorative.
In effetti l’esperienza e Ia conoscenza del settore si collocano fra gli
elementi più importanti nel determinare il successo di un’iniziativa
imprenditoriale. Contrariamente a quanto molti studiosi di imprenditorialità
amino affermare, non è assolutamente detto che una nuova impresa, per avere
successo, debba basarsi su idee innovative e originali. Se cosi fosse solo
una percentuale irrisoria delle molte migliaia di imprese che ogni anno
vengono avviate in Italia avrebbe di fronte a se buone prospettive
reddituali. II mondo è pieno di imprese economicamente sane che non hanno
mai introdotto innovazioni di rilievo e che anzi hanno fondato il loro
successo sulla loro capacità di imitazione.
Quanto
detto sopra nulla toglie al fatto che sicuramente la capacità di innovare
di qualsiasi impresa, sia essa nuova o consolidata, è una marcia in più
rispetto alla concorrenza e diventa un prerequisito quasi indispensabile se
si vuole far crescere la propria azienda fino a farla diventare una delle
prime nel proprio settore.
Nella
maggior parte dei casi chi decide di mettersi in proprio sceglie di
costituire una nuova società.
L’imprenditore
ha anche molte possibilità di sbagliare: può voler lanciare un prodotto o
un servizio per i quali non c’è mercato, può commettere errori nella
scelta della localizzazione o nella costituzione della struttura produttiva,
può scegliere il canale distributivo sbagliato.
Inoltre
l’imprenditore dovrà adattarsi a tempi piuttosto lunghi prima di poter
diventare pienamente operativo: dovrà chiedere autorizzazioni, aspettare
licenze, adempiere a una serie di formalità burocratiche.
Alle
difficoltà sopra descritte si aggiungono poi i problemi di ordine
finanziario. Proprio perché nuova e ancora sconosciuta, l’impresa non avrà
facile accesso alle fonti di finanziamento e, cosi come con i clienti e i
fornitori, dovrà lentamente cominciare a costruire una serie di legami
duraturi con banche, società di factoring e di leasing, istituti di credito
speciale e così via. Questo, tuttavia, richiede tempi lunghi, mentre e
molto probabile che la società neonata avrà bisogno di fondi sin
dall’inizio.
Parecchie
imprese stringono accordi con altre imprese compresi, in alcuni casi, anche
i più diretti concorrenti.
Le
nuove imprese, al contrario, possono trovare proprio nella collaborazione
con altre aziende la soluzione di alcuni dei maggiori problemi che rendono
difficile la fase di start-up e una strategia attiva a questo riguardo
diventa addirittura indispensabile quando la nuova azienda si trova a
operare in settori tecnologicamente turbolenti ed esposti a una concorrenza
internazionale.
I
servizi informativi che saranno offerti dalle nuove strutture, consentiranno
quindi di dare un valido supporto ai giovani che intendano creare nuove
imprese.
LE
STRATEGIE
E'
da tempo condivisa l’idea che lo sviluppo regionale, anche nelle aree in
ritardo di sviluppo (in ritardo rispetto agli indicatori sulla densità di
imprese e sui livelli di reddito e di benessere), debba poggiare
essenzialmente sulla proliferazione di un tessuto di piccole e medie imprese
autoctone, legate al territorio ed alle risorse umane locali, pur con l’affiancamento
di specifiche azioni volte ad attrarre imprese esterne anche di medie
dimensioni.
Anche
in Sardegna sono state ormai lungamente sperimentate politiche di intervento
basate su molteplici forme di incentivazione, mirate all’abbattimento dei
costi di approvvigionamento del capitale d’impresa. È stata inoltre
perseguita una intensa opera di infrastrutturazione primaria per facilitare
gli insediamenti industriali e produttivi.
Tuttavia
recenti studi e valutazioni economiche indicano che l’impatto complessivo
delle incentivazioni sulla crescita della base produttiva isolana, e
soprattutto sulla efficienza e la redditività delle imprese, stato assai
limitato.
Simili
considerazioni hanno indotto la Regione a sperimentare una più intensa
politica di promozione e di intervento diretto sulle imprese, attraverso le
proprie società finanziarie ed organismi quali Consorzio 21 ed il BIC
Sardegna.
Si
è in tal modo attuata una “politica di agenzia” mirante ad incidere
direttamente sulle imprese attraverso varie forme di partecipazione al
capitale di rischio, di assistenza all’insediamento, di consulenza
gestionale, tecnologica e di mercato.
Gli
interventi sono centrati sui problemi e sulle difficoltà che incontrano gli
imprenditori nella piccola e media industria, nei servizi e
nell’artigianato.
Tuttavia,
la predetta politica di agenzia e di intervento diretto sui fattori della
imprenditorialità non ha ancora dato risultati sufficienti, e deve pertanto
essere opportunamente revisionata e rinforzata.
In
particolare, è necessario definire compiutamente le vocazioni specifiche,
il coordinamento, la qualità metodologica e la valutabilità delle azioni
condotte dai diversi organismi di intervento regionale.
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